Descrizione
Segnalata per la prima volta in India da Fabricius nel 1798, R. dominica é di forma cilindrica, lungo da 2,3 mm a 2,8 mm, é di colore bruno rossastro scuro. Il capo é retratto nel protorace, che ha forma di cappuccio. Lo sviluppo post-embrionale di tale infestante consta, di norma, di quattro stadi larvali seguiti dagli stadi di prepupa e pupa.Il periodo di schiusa delle uova può variare, in relazione alle condizioni ambientali e al periodo dell’anno, da 5 a 18 giorni.Il primo stadio larvale muta dopo 21 gg a 26°C ed al 65% di U. R. (larva di seconda età). Il tempo impiegato varia entro un ampio intervallo che va da 8 a 47 gg, in base alla disponibilità di pabulum (cibo). Il secondo stadio larvale é meno attivo del primo e la larva ha un considerevole potere di locomozione.Mediamente, dopo circa 11 gg, avviene la seconda muta (larva di terza età), tuttavia questo periodo può variare, in relazione alle condizioni termoigrometriche, da 4 a 29 gg. La terza muta (quarto stadio larvale) ha luogo dopo circa 10 giorni, anche se in talune condizioni particolari (disponibilità di pabulum e condizioni termoigrometriche ottimali) la larva può passare direttamente allo stadio di prepupa senza subire questa terza mutazione.Il quarto stadio larvale, anch’esso della durata simile alla terza età, é antecedente allo stadio prepupale.La prepupa presenta tutti i caratteri della forma precedente, ma l’insetto si presenta raddrizzato ed immobile con il capo estroflesso come se fosse forzato dalla pressione del fluido del corpo. Lo stadio prepupale dura solo un giorno e mezzo.
Substrati attaccati e danni
I cereali ed il frumento in particolare rivestono, ancora oggi, importanza fondamentale quale base degli alimenti indispensabili a tutti i popoli della terra.Il grano possiede, oltre ad un alto tenore in carboidrati che si traduce in un considerevole apporto energetico, una discreta componente proteica, minerale, vitaminica e di fibra associata ad un minimo contenuto lipidico. La frazione proteica merita particolare attenzione, essendo il frumento una materia prima assai diffusa e poco costosa. Va però ricordato che il valore biologico di tali proteine non é particolarmente elevato a causa del basso contenuto di alcuni amminoacidi essenziali, quali lisina e metionina. Tali principi nutritivi si trovano pressoché inalterati, tanto nella pasta quanto nel pane ed in altri alimenti ancor oggi molto diffusi nella dieta di numerosi paesi in via di sviluppo. Sia il grano che i suoi prodotti di prima e seconda trasformazione, sono soggetti alle infestazioni di numerose specie animali, capaci di alterarne, attraverso la loro attività trofica, non solo le caratteristiche organolettiche e nutrizionali, ma anche quelle igieniche e tecnologiche.É stato infatti appurato che l’infestazione in campo a carico delle cariossidi di frumento, dovute a Pentatomidi (cimici come Eurygaster spp., Aelia spp.), altera la qualità panificabile della farina da esso ottenuta. Inoltre si é visto come il pane prodotto con farine infestate da alcuni Coleotteri Tenebrionidi (Tribolio) e Cucujidi (Silvano) risulti alterato nel colore, nella consistenza e nel sapore.
É quindi, indispensabile per il conseguimento di produzioni di elevata qualità da destinare al consumo umano, disporre di materie prime in buono stato di conservazione e dalle caratteristiche tecnologiche idonee. Purtroppo, a tutt’oggi, sia in relazione alle condizioni termoigrometriche esterne che alla scarsa innovazione tecnologica dei processi di conservazione, il grano tende spesso a perdere molte delle sue qualità intrinseche durante il processo di stoccaggio.Rhyzopertha dominica.Tra gli agenti di degrado del grano in conservazione, un ruolo rilevante viene svolto dal coleottero bostrichide Rhyzopertha dominica, molto diffuso nei centri di stoccaggio e che rappresenta uno dei principali agenti di contaminazione dei prodotti finiti. Rhyzopertha dominica comunemente chiamata Cappuccino dei cereali per la caratteristica struttura del pronoto, é una specie di origine tropicale, appartenente alla famiglia dei Bostrichidi. Divenuta ormai cosmopolita, negli ultimi decenni ha rappresentato uno degli infestanti più dannosi per le derrate immagazzinate. La sua capacità distruttiva é una delle più elevate tra quelle degli insetti infestanti i cereali. Dal punto di vista zoogeografico si presume che l’areale di origine del bostrichide si trovi in India o nelle regioni sottostanti. Tale zona é, inoltre, considerata un’area di differenziazione di numerose specie di bostrichidi.